sabato 12 aprile 2008

Tregedie Greche a Siracusa



da: http://www.italyguides.it/it/italia/sicilia/siracusa/teatro_greco/teatro_greco.htm


- Teatro Greco -
È il luogo del popolo per eccellenza. Vi si rappresentavano le tragedie, vi si riuniva la popolazione per assistere ai giochi del circo che per un periodo si svolsero lì, e per partecipare alle assemblee popolari.

La sua prima costruzione risale al V secolo a.C., ma nel III secolo a.C. Ierone lo ricostruì come lo vediamo ora. I materiali utilizzati per la costruzione furono ricavati dal colle a cui il teatro si appoggia.

Intorno alla cavea correva un grande portico su di una terrazza ed al centro si apriva una grotta artificiale con un piccolo ninfeo.

Intorno al 1500, durante la dominazione spagnola, ormai caduto in disuso da lungo tempo, la struttura fu utilizzata come cava di materiali utilizzati per le fortificazioni. Nella seconda metà del '500 fu riattivato un antico acquedotto che passava proprio sopra al teatro e che anticamente aveva alimentato il ninfeo e la sua cavea si riempì di mulini: i danni furono ingenti e parte della scena e delle gradinate, un tempo rivestite di preziosissimi marmi colorati, andò perduta.

Solo nel 1700 la passione per l'antico fece sì che le antiche strutture ritornassero alla luce, fino al 1900, quando finalmente fu restituito al suo uso originario, e le tragedie tornarono ad essere di nuovo rappresentate sulla sua scena.

Nelle rappresentazioni teatrali gli attori erano esclusivamente uomini anche se si trattava di interpretare parti femminili. Indossavano delle maschere che identificavano il personaggio e molto spesso facevano della satira, prendendo di mira i personaggi in vista, quelli della politica o i costumi della città.

La forma d'arte più alta era rappresentata dalla tragedia, che portava sulla scena le opere dei maggiori tragediografi (Eschilo, Sofocle, Euripide, ad esempio) che avevano come oggetto i racconti eroici e personaggi mitologici.

Le rappresentazioni teatrali si svolgevano normalmente durante le feste popolari della città, dal momento che quello del teatro era considerato il momento pubblico per eccellenza: vi partecipavano infatti tutti i cittadini di ogni estrazione sociale e proprio perché luogo pubblico, il teatro delimitava un'area sacra, al cui centro era spesso un altare.

La scenografia non cambiava in base alla scena, come ai giorni nostri, era sempre la stessa, spesso dipinta, ed erano le battute dei personaggi, o gli annunci dei messaggeri a chiarire in quale luogo ci si trovasse e cosa fosse accaduto. La rappresentazione teatrale era quindi un momento di partecipazione di massa, sia a livello fisico che dal punto di vista della condivisione dei sentimenti con l'uno o l'altro personaggio.

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